giovedì 28 aprile 2011

Super Quad Show a Fano

In questo post non voglio parlare di ricette e neppure di dolci ma di un evento che si sta svolgendo a Fano: l'ottava edizione del Super Quad Show, che quest'anno raddoppia il divertimento e lo spettacolo, perché oltre ad aver proposto la manifestazione dal 23 al 25 aprile la ripropone il prossimo week-end, dal 30 aprile al 1° maggio. Quindi chi è interessato a questo festival dedicato ai "giganti  a quattro ruote" è ancora in tempo per raggiungerci. Tengo a precisare che questa manifestazione offre a tutti gli appassionati del settore un grande appuntamento con lo spettacolo e l'esposizione dei nuovi modelli; il programma prevede una mostra mercato, il campionato italiano di super quad cross, il raduno Mare e Monti, il noleggio quad su sabbia, una pista per bambini, gli accessori e l'abbigliamento tecnici, varie manifestazioni dello show freestyle di motocross, il team quad acrobatic e la prestigiosa gara con acquascooter. Non posso dimenticarmi del raduno di un'icona dell'ultimo secolo: la Jeep, che in questa occasione è protagonista di alcune prove libere su pista. Personalmente ho assistito al contest  freestyle di motocross: a dir poco .... emozionante. Provate ad immaginarvi il momento in cui venivano effettuati spettacolari trick, come il giro della morte a bordo di  moto rombanti. Solo il rumore assordante unito alla spettacolarità del momento faceva salire l'adrenalina. E' assurdo ma questa situazione mi ha suggerito di realizzare un ricamo sul portapigiama che regalerò ad un bimbo appena nato: Andrea.




 E visto che ci sono vi posto le foto (anche se di pessima qualità a causa della distanza e della velocità), che ho scattato durante il freestyle di motocross, tanto per farvi rendere conto di cosa solo capaci i veri campioni.


Vi aspettiamo numerosi per il week-end del 1° maggio.

sabato 23 aprile 2011

Il segreto dell'uovo maculato

A differenza di altri blogger, io non ho ricevuto nessun pacco dalla ditta Caffarel, contenente l'uovo maculato e sonoro, né ovetti e neppure la mucca di peluche, ma intendo partecipare al  concorso  "L'uovo ... le mucche country: com'è nato?. Questa iniziativa è stata ideata dalla Caffarel e consiste nel cercare d'indovinare come  è nato l'uovo maculato, novità della Pasqua 2011. Conoscendo la serietà della ditta e la bontà dei suoi prodotti ho deciso che forse è venuto il tempo di raccontarvi una storia svelandovi un segreto che non dovete dire a nessuno. Mi raccomando: cioccolato in bocca! La gallina Polla e la mucca Mucchì avevano vissuto per tanti anni nella stessa fattoria, ma per una strana serie di motivi non si erano mai incontrate. Polla aveva sempre razzolato nell'aia, covato le uova, protetto i suoi pulcini e dormito nel pollaio insieme alle sue amiche gallinelle. Mucchì, invece, aveva ruminato l'erba verde dei prati, prodotto latte fresco tutti i giorni e durante le fredde giornate l'inverno se ne stava al calduccio nella stalla. Ma come vuole l'inesorabile legge della vita, arrivò il giorno in cui i due animali furono messi a "riposo" o meglio in disparte. Fu così che, contemporaneamente,  Polla e Mucchì decisero di allontanarsi definitivamente dalla fattoria e si ritrovarono per la prima volta insieme, lungo uno stretto sentiero di montagna, senza nessuna destinazione. La cosa strana è che fecero subito amicizia e provate ad immaginare quello che vedo io: una mucca maculata con un vecchio campanaccio al collo, che cammina blanda, portandosi sul dorso una gallina, che velocemente gesticola con le ali indicando la strada da percorrere: una vera direttrice. Cammina, cammina ad un certo punto arrivano in un'altura da dove scorgono in lontananza un piccolo paesino molto particolare: New Caffarel. La visione è a dir poco allucinante, tutte le case sono di cioccolato al latte con il tetto di waffers, i giganteschi alberi sono di marzapane ricoperti di glassa reale, nei ruscelli scorre il cioccolato bianco e non racconto altro altrimenti qualcuno potrebbe svenire. La cosa che gli lascia un po' perplessi è vedere un gran brulicare di gente che si affretta a trasportare enormi vassoi di cioccolato che emana un profumo dolce e avvolgente. Incuriositi, i due animali chiedono al primo passante il motivo di tanto fervore: forse c'è in previsione una festa di paese?... forse un matrimonio?  ... o hanno trovato un tesoro? "No, no!" Si sentono rispondere."Stiamo creando le uova di cioccolato maculato per festeggiare la Pasqua!". Sinceramente Polla e Mucchì non realizzano subito la situazione, ma trascorrono  pochi minuti quando la loro fantasia inizia a lavorare. La cosa sembra molto facile e hanno già un'idea o meglio tante idee, molte delle quali irrealizzabili e dopo tanti discorsi, previsioni e ipotesi arrivarono ad una conclusione, Semplice: Polla,invece del solito becchime, avrebbe bevuto il latte di Mucchì. Il mattino seguente la gallina depone l'uovo, ma è il classico uovo al latte. Non si danno per vinte, quindi il secondo giorno, molto convinta della sua idea, mangia fave di cacao fino a stare male. Ma anche questa volta: niente! L'uovo che depone è un gigantesco uovo di cioccolato fondente: bellissimo, ma non è quello che volevano ottenere. Uovo maculato! Uovo maculato! Ma come si fa a creare un uovo pezzato? Continuano a ragionare, a raccontarsi e confrontarsi per tutta la notte rendendosi conto di essere diventate delle vere amiche. E' quasi giorno quando Polla, senza neppure aver mangiato, si addormenta tutta infreddolita mentre Mucchì la riscalda con il suo fiato. A questo punto penso che il finale della storia ve lo potete anche immaginare. Secondo voi al suo risveglio Polla che uovo ha deposto? Magia delle magie l'uovo è maculato! Tranquilli, non è stata una vera magia, ma il sentimento dell'amicizia e della collaborazione: questo è il vero segreto per poter realizzare i nostri sogni più belli. Ah, giusto dimenticavo di dirvi che Polla e Mucchì ora vivono a New Caffarel ed hanno conosciuto il coniglio Musetto mentre stanno lavorando a dei nuovi progetti che vi voglio fare vedere.



Mi hanno inoltre incaricata di  dirvi che sono solo dei prototipi e che vi fanno tanti auguri di Buona Pasqua.

venerdì 22 aprile 2011

La crescia di Pasqua


Se parlo di pizza o meglio di crescia di Pasqua scommetto che molti non sanno che cosa sia o meglio molti la identificano con una focaccia bassa farcita o da farcire. In realtà si tratta di una torta rustica salata tipica delle Marche che solitamente si prepara durante le festività pasquali. E' tradizione che nella maggior parte delle famiglie fanesi la mattina di Pasqua la crescia sia presente nella colazione insieme al salame, all'uovo sodo benedetto, al pezzettino di cioccolata dell'uovo di Pasqua e ad un buon bicchiere di vino rosso. Viene gustata anche in occasione di pic-nic o come stuzzichino per un aperitivo. Non vi sto certo a precisare che ogni famiglia custodisce gelosamente la propria ricetta, chi usa la farina 00, chi la Manitoba, chi il pecorino e chi invece il parmigiano e soprattutto ognuno ha un sistema diverso per realizzarla. Per farla semplice io vi pubblicherò la ricetta con la quale mia mamma ha vinto, per ben due anni di seguito, il concorso per la miglior crescia di Pasqua organizzata nel comune di Fano. Gli ingredienti ve li posto in una maniera diversa dal solito, sono ricamati, con tutta la mia pazienza, in un canovaccio da cucina, simpatico regalo per chi ci aiuta a preparare la pizza.



Mescolare la farina con il parmigiano e il pecorino, entrambi finemente grattugiati, unire le uova leggermente sbattute e il latte tiepido, nel quale è stato sciolto il lievito di birra. Iniziare ad impastare unendo l'olio extravergine, il sale e il pepe. Ricordarsi di non posizionare mai il sale vicino al lievito altrimenti si potrebbe compromettere la lievitazione. L'impasto ottenuto deve risultare liscio e morbido e non appiccicoso: in caso contrario unire altro olio. Altro accorgimento: fare quest'operazione in un luogo caldo e privo di correnti e in questo caso si avvertirà lievitare la crescia durante il suo impasto. Posizionare il composto in un tegame alto, solitamente a forma conica e imburrato, lasciando tranquillamente lievitare per circa un'ora. Trascorso questo periodo infornare in forno precedentemente riscaldato a 220° per un'ora. Le temperatura e il tempo di cottura sono relativi al proprio forno, quindi la prima volta controllare attentamente fino ad ottenere una crosta dorata e croccante. Se necessario lasciare qualche altro minuto anche a forno spento. Sfornare e posizionare la crescia sulla grata per farla raffreddare. Con questa ricetta vi auguro buon appetito e buona Pasqua!


Vorrei fare una precisazione: per chi non conosce il dialetto fanese traduco l'ultima frase, ricamata nel canovaccio "E quel chi dà più sapor è falla sa l'amica del cor" ovvero l'ingrediente principale, che da più sapore e permette una miglior realizzazione della pizza è prepararla con la nostra l'amica del cuore. E penso che questo sia il vero segreto della nostra cara "Crescia de Pasqua".

lunedì 18 aprile 2011

torta di fragole

Molti conoscono la mia passione per la cucina e solitamente in occasione di qualche cena tra amici indovinate chi porta il dolce? Scommetto che la stessa cosa succeda a voi e a tutte quelle/i che adorano pasticciare tra i fornelli e sinceramente mi fa molto piacere e cerco sempre di realizzare un dolce pensando ai gusti di chi lo mangerà. La scelta della ricetta avviene anche in base alla stagionalità dei prodotti e dei frutti che la natura ci offre nei vari periodi dell'anno; in un periodo come la primavera non dobbiamo lasciarsi scappare l'occasione di assaporare uno dei primi risvegli della natura: le fragole.
Lo sapevo! Sto già cambiando discorso; ho iniziato parlando di un invito a cena e mi ritrovo in un campo di fragole con i suoi splendidi colori: il verde delle foglie, il bianco e il giallo dei fiori e il rosso delle fragole. Solo al pensiero mi viene voglia di ricamare una tovaglietta bianca con una piantina di questi frutti dolci e succulenti. Stop alla fantasia e torniamo all'invito a cena di  sabato da parte di Luigi e sua moglie Rossella, tesoriera dell'Associazione "Quei dla dal fium" di Fano. Non sto qui ad elencare tutto quello che la padrona di casa ha preparato, dall'aperitivo, all'antipasto super variegato, alle fettuccine con i funghi porcini, al rotolo di vitello ripieno di verdure con relativo contorno. Vi prometto che la prossima volta chiederò a Rossella qualche ricetta da postare, visto che di cucina se ne intende. Tra i tanti discorsi non poteva mancare un accenno ad un evento che l'associazione intende realizzare a luglio: la Festa del Fritto e alla loro partecipazione alla Fano dei Cesari e al Carnevale estivo. Tra un discorso e una chiacchiera la cena si è protratta fino a tardi e si è conclusa con il mio dolce con le fragole, dedicato ai colori e ai sapori della primavera, accompagnato da un ottimo passito.



Ingredienti (per la torta di base)

6 uova
gr.150 di farina
gr.150 di fecola
gr.300 di zucchero
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina

per la farcitura

4 tuorli
2 albumi
gr.400 di mascarpone
3 cucchiai di zucchero
gr.300 di fragole
succo di frutta
latte
ml.250 di panna fresca


Consiglio di preparare la pasta base il giorno prima per farla leggermente rassodare e rendere più semplice e preciso il taglio. Il procedimento è semplice: sbattere i tuorli con lo zucchero, unire gli albumi a neve, la farina, la fecola, la vanillina e il lievito. Infornare in forno già preriscaldato a 180° per mezz'ora. Sfornare e lasciare raffreddare sulla grata. Nel frattempo preparare la crema al mascarpone sbattendo i tuorli con lo zucchero e infine aggiungere il mascarpone. Mescolare dolcemente e unire gli albumi. La crema deve risultare morbida ma molto compatta, inoltre non deve prevalere il gusto di nessun ingrediente: deve esserci un equilibrio di sapori. Tagliare la pasta base a strati e qui ognuno è libero di scegliere lo spessore e la bagna da utilizzare per inzuppare, quindi aromatizzare i vari strati. Se la torta è destinata ai bambini consiglio il latte oppure il succo di frutta mentre se i consumatori finali sono adulti va bene il maraschino, il cointreau o comunque un liquore dolce. Per assemblare il dolce alternare gli strati di pasta base con la crema al mascarpone e le fragole tagliate a pezzetti fino a terminare gli ingredienti. Lasciare libera la fantasia per il decoro e la presentazione del dolce. Nella torta della foto ho utilizzato come ultimo stato la panna montata, creando cerchi concentrici con briciole di pasta base e fragole. Buon appetito!
  


Questa volta volutamente non vi offro la classica fetta di torta, perché vi voglio troppo bene e penso già alla nostra prova costume: solo tre fragoline baciate dal sole.


Con questa ricetta partecipo al contest di "La cucina di Irina" 
e
al contest di "La cultura del frumento"

domenica 17 aprile 2011

Torta a scacchiera


A Fano, durante questo ultimo week-end si sono svolti i campionati italiani di scacchi che hanno avuto come location il Pala-J, situato dentro la suggestiva cornice del Porto Turistico, popolato di yacht e imbarcazioni a vela. Oggi non vi voglio parlare dei vari tornei che si sono disputati venerdì, sabato e domenica ma di un incontro amichevole svoltosi sabato mattina, in via del tutto ufficiosa, tra uno dei campioni italiani, Godena, e alcune autorità politiche della nostra città e provincia. L'allestimento della sala era impeccabile. Le innumerevoli scacchiere, bianche e nere, erano posizionate su altrettanti tavoli ricoperti con tovaglie coloratissime: verdi, bianche  e rosse, i colori della bandiera italiana. All'interno di una vetrina erano visibili   scacchiere, realizzate con diversi tipi di marmo e pietre naturali offrendo ai vari pezzi delle sfumature quasi impercettibili e all'occhio veramente eleganti. L'incontro, come si poteva prevedere, è stato vinto dal campione che contemporaneamente ha  giocato con i vari assessori e sponsor, i quali, molto sportivamente hanno dimostrato tutto il loro impegno. Adesso ditemi voi, cosa centrano gli scacchi con i nostri interessi propiamente culinari? Lo so che già la vostra fantasia sta dando vita a creazioni mozzafiato; basta fare un giro per blog e rendersi conto di quali magie siete artefici. La mia idea sarebbe quella di realizzare una torta ricoperta di pasta di zucchero a forma di scacchiera con sopra tutti i vari pezzi realizzati anch'essi in pdz. Mi potrei sbizzarrire anche nella creazione di una tovaglia a quadri, bianchi e neri, con ricami o applique, che raffigurano il re, la regina , il cavallo. l'alfiere e tutti i pedoni.  Ma la mia fantasia corre troppo veloce rispetto al tempo che ho a disposizione, quindi in omaggio a questa giornata pubblicherò la ricetta semplice della torta a scacchiera, realizzata al mio rientro a casa.



Ingredienti

per l'impasto bianco

1 uovo
gr.100 di zucchero
gr.100 di burro
gr.250 di farina
1/2 bustina di lievito

per l'impasto nero

1 uovo
gr.100 di zucchero
gr.200 di ricotta
gr.100 di amaretti
2 cucchiai di cacao amaro

Preparare l'impasto bianco mescolando insieme tutti gli ingredienti, la stessa cosa fare per realizzare l'impasto nero. Una volta preparati i due impasti , imburrare una teglia rotonda sulla quale alternare i mucchietti delle due paste colorate cercando di creare un effetto a scacchiera. Cuocere a 180° per mezz'ora. Sfornare e sformare, lasciando raffreddare il dolce sulla grata. Buon appettito!
A dimenticavo! Virtualmente vi offro una fetta di questa torta accompagnata con una tazza di buon cioccolato caldo. A presto.  

giovedì 14 aprile 2011

Mini sformati con pisellini novelli

Tra una ricetta ed un ricamo, siamo ormai giunti alla vigilia delle festività pasquali. La Pasqua è collegata al momento dell'anno in cui finisce l'inverno e per magia si risveglia in noi la voglia di stare all'aperto, di sentire gli odori dei primi fiori ed ammirare gli alberi che germogliano dando vita a macchie di colori tenui e delicati. E' il preludio della primavera. Anche in cucina avvertiamo questa nuova sensazione che si trasforma in desiderio di realizzare nuove ricette, fresche, vivaci, tradizionali ma ricche di idee innovative. I piatti si compongono di ingredienti colorati ed hanno la genuinità di prodotti appena raccolti. Oggi ho deciso di pubblicare la ricetta degli sformatini ai pisellini novelli che rispecchiano tutti i principi della Pasqua e dei suoi colori.



Ingredienti

gr.200 di piselli freschi sgranati
2 uova
gr. 100 di ricotta
gr.80 di parmigiano grattugiato
gr. 50 di pane grattuggiato
cipolla
olio extravergine
sale pepe
brodo vegetale

In un tegamino fare appassire dolcemente la cipolla, unire i pisellini, salare, pepare e aggiungere brodo vegetale per proseguire la cottura. In una ciotola versare le uova, il parmigiano, il pangrattato, la ricotta, sale, pepe ed infine aggiungere delicatamenti i pisellini. Versare il composto in stampini a forma di plum-cake, unti con il burro, infornare a 180° per mezz'ora. Sfornare e lasciare raffreddare sulla grata prima di portare in tavola. Questa realizzazione si può preparare anche in anticipo. Buon Appetito!
    

Con questa ricetta partecipo al contest "Metti la Pasqua in tavola" organizzato dal blog http://diariodellamiacucina.blogspot.com/2011/03/la-raccolta-di-pasqua.html


martedì 12 aprile 2011

Torta farcita con crema all'arancia.

Adoro il profumo e il sapore dell'arancia, che, con la sua buccia porosa e il suoi spicchi succosi, solitamente preannuncia l'inverno. Se ci pensiamo, la cosa sembra un controsenso: come può un frutto così colorato, sia all'interno che all'esterno, essere presente nelle nostre tavole in un periodo nebbioso, freddo e grigio? Sicuramente è la legge della compensazione. Con che cosa faremmo le decorazioni essiccate per l'albero di Natale ... e i profuma armadi con i chiodi di garofano ... e le scorze candite per il panettone della vigilia ...e la spremuta, che tanto ci allevia i sintomi dell'influenza? Pensateci! E' sicuramente un frutto molto prezioso, perchè se ne utilizza ogni parte ed è sempre disponibile sul mercato, anche se la maggior produzione italiana va da ottobre a luglio. Non mi voglio dimenticare di dire che l'arancia viene utilizzata anche per produrre raffinati liquori come il Cointreau, il Grand Marnier, l'Aurum, l'Arancino, per la preparazione di marmellate e per la realizzazioni  di biscotti, dolci e pasticcini. Sinceramente a me piace abbinare l'arancia a piatti di carne o di pesce per pietanze salate. Provate a pensare ai filetti di aringa adagiati in un letto di fettine di arancia: il sapore salato del pesce con il gusto dolce ma asprigno dell'arancia creano un effetto piacevole per il palato. Ma oggi vi voglio postare una tortina semplice, semplice la cui ricetta mi è stata fornita tanti fa da una mia cliente: nonna Iole. Debbo essere sincera l'ho sempre custodita gelosamente tra le pagine del mio ricettario e mi sembra doveroso pubblicarla per onorare questo frutto impareggiabile che trova largo uso in campo gastronomico.
               
                                                           Ingredienti

                                                           4 uova
                                                           gr.175 di farina
                                                           gr.175 di zucchero
                                                           gr.175 di burro
                                                           1/2 bustina di lievito per dolci
                                                           1 vanillina

                                                           per la farcitura

                                                           succo di 2 arance
                                                           gr. 150 di zucchero a velo
                                                           un cucchiaino di maizena
                                                           una noce di burro

Montare a neve gli albumi, mescolare gli tuorli con lo zucchero e unire i  due composti. Aggiungere il burro fuso, la farina, la vanillina ed infine il lievito. Versare in una pirofila imburrata e infornare a 180° per 30 minuti. Sfornare e dopo 10 minuti sformare e lasciare raffreddare sulla griglia. Intanto preparare in un teganino la farcitura con il succo dell'arancia, lo zucchero a velo, la maizena e il burro. Porre sulla fiamma fino a quando il composto si sarà addensato. Dividere la torta in due strati e farcirla con la crema all'arancia. Se si vuol rendere il dolce più aromatizzato, si può pennellare gli strati con del liquore all'arancia. Ricomporre la torta e polverizzarla con lo zucchero a velo. Buon appetito!



Come il solito dimenticavo di offrirvene virtualmente una fetta! E' molto buona, perchè la torta è molto soffice e il suo ripieno è a base di arancia, solo leggermente scaldata e non cotta, da esaltarne tutto il vero sapore del frutto fresco. 
Altra cosa! Con questa ricetta partecipo al contest di Stefania (colore giallo-arancione)

sabato 9 aprile 2011

Passatelli asciutti con le verdure di primavera

Voglio dedicare questo post a tutte le mie clienti che oggi hanno comperato il pane e il parmigiano grattugiato e che domani preparano i passatelli. In realtà nelle Marche questa pietanza è sinonimo di festa, di domenica, quasi un'alternativa ai cappelletti o ai ravioli visto che la preparazione richiede poco tempo e il risultato è ottimo. Inoltre  si può avere una doppia versione: in brodo oppure asciutti.  Nella prima i passatelli vengono cotti e serviti ben caldi nel brodo di carne o di pesce. Mentre, quando si parla di passatelli asciutti, s'intende quei lunghi cilindretti realizzati con l'apposito ferro e impastati con formaggio, pane, farina, noce moscata, cotti in brodo vegetale e serviti con un sugo a base di carne, di verdure, di pesce oppure con una fonduta arricchita da tartufo o altro. Esiste anche una sagra nelle Marche e più precisamente a Pianello di Ostra in provincia di Ancona, nata per festeggiare e promuovere questo piatto. Ma veniamo al sodo, visto che ho deciso di partecipare con questo piatto condito con un sugo di verdure, tipicamente primaverili,i al contest "Sapori e colori del Mediterraneo" ideato da Marco nel suo blog    http://primopiattoquasifatto.blogspot.com/2011/03/sapori-e-colori-del-mediterraneoil-mio.html . Sicuramente ha tutte le caratteristiche per partecipare, gli ingredienti dei passatelli danno il sapore, mentre il condimento completa il piatto, arricchendolo con i suggestivi colori delle verdure primaverili.

                                                      Ingredienti per i passatelli asciutti
                                                             (dose per 4 persone)

                                                      4 uova
                                                      gr. 150 di parmigiano grattugiato
                                                      gr. 150 di pane grattugiato
                                                      gr. 100 di farina
                                                      un pizzico di noce moscata
                                                      scorza di limone grattugiata
                                                      sale

                                                      per il sugo di verdure

                                                      verdure miste di stagione
                                                      olio
                                                      cipolla
                                                      sale e peperoncino

                                                     

Per prima cosa preparare i passatelli: in una ciotola impastare il parmigiano grattugiato, il pane grattugiato, la farina, la noce moscata, il sale e la scorza del limone grattugiata. Ottenere un composto piuttosto sodo e con apposito attrezzo, o con lo schiacciapatate, schiacchiarlo ed realizzare dei cilindretti di pasta di circa 5/6 centimetri. Cuocerli in abbondante acqua salata o nel brodo vegetale.



Nel frattempo preparare il sugo di verdure, facendo imbiondire la cipolla nell'olio extravergine, aggiungendo le verdure tagliate finemente, il sale e il peperoncino. La scelta delle verdure è variabile e a gusto: io ho scelto le carote, i carciofi, le zucchine, i funghi e i pomodorini. Lasciare cuocere per 20 minuti. A questo punto unire i passatelli appena scolati dal brodo con il sugo. Il tutto è completato da un bel giro d'olio extravergine Buon appetito!         






Cheese cake con confettura ai mirtilli neri

 Chi non mi conosce deve sapere che ho la cultura di conserare i vari prodotti ortofrutticoli, sia ortaggi che frutta, in tutti i modi possibili: sottolio, sottaceto, in agrodolce, sotto forma di marmellate, confetture, con la grappa, sottospirito e con tanti altri metodi che, con il tempo, andremo ad approfondire. Con questo sistema ho la sensazione di poter racchiudere in un vasetto una parte del tempo che scorre e nel momento della sua apertura, oltre che a gustare il prodotto, ho la possibilità di ricordare il periodo della sua realizzazione. Adoro, specialmente a Natale, regalare cesti contenenti le mie conserse: solitamente una per mese, da gennaio con il liquore alla liquerizia a dicembre con i cavolfiori in agrodolce. Chi mi conosce si stupirà nell'apprendere che ho comperato un vasetto di "marmellata" e l'ho usata per realizzare un mio dolce .In effetti ho conosciuto Maria Cristina che nel suo blog    http://mammahelp.blogspot.com/ in collaborazione con Rigoni di Asiago ha realizzato un contest "Marmellata... che passione" e debbo essere sincera la cosa un po' mi ha incuriosita. Ho fatto una breve ricerca ed un piccolo sondaggio tra le mie clienti ed ho scoperto che la ditta Rigoni di Asiago realizza un prodotto chiamato "Fiordifrutta": una confettura preparata con prodotti biologici, rigorosamente selezionati, e dolcificata con succo di mele selvatiche. Tra tanti gusti che la ditta propone, ho preferito optare per quello ai mirtilli neri e nonostante la mia diffidenza vi garantisco che ho fatto un'ottima scelta: la sua consistenza è abbastanza compatta, ci sono pezzetti di frutta, il suo profumo è intenso e il suo gusto leggermente asprigno dà la sensazione di mangiare i mirtilli appena raccolti. Appena assaggiato in primo cucchiaino di confettura ho deciso che sarebbe stata sprecata per realizzare un dolce da forno, perchè sono sicura che si sarebbero perse tutte le sue caratteristiche gustative che invece sarebbero state esaltate abbinandola ad un formaggio cremoso e delicato: per questo ho deciso di creare una cheese cake.

                                                           Ingredienti

                                                           per base
                                                          
                                                           gr. 300 di biscotti secchi
                                                           gr. 100 di burro

                                                           per la crema

                                                           gr. 350 di formaggio cremoso
                                                           gr. 200 di panna fresca
                                                           gr. 100 di yogurt ai mirtilli
                                                           4 fogli di gelatina
                                                           gr. 50 di zucchero a velo

                                                            per la copertura

                                                            un vasetto di Fiordifrutta Rigoni di Asiago

Tritare finemente i biscotti nel mixer, unire il burro morbido ed amalgamare il tutto ottenendo un composto sbriciolato con il quale foderare il fondo di uno stampo rotondo a cerniera, creando la base del dolce. Porre in frigorifero a rassodare per mezz'ora. Intanto lavorare il formaggio con lo zucchero a velo, unire lo yogurt e i fogli di gelatina, precedentemente ammollati e sciolti in due cucchiai di panna riscaldata. Infine aggiungere la panna montata, amalgamando delicatamente con un cucchiaio di legno. Versare la crema sulla base di biscotti, livellare bene e riporre in frigo per 30 minuti. Sciogliere la confettura con 2 cucchiai d'acqua e spalmarla sulla crema ormai rassodata. Conservare il dolce in frigo per almeno 2 ore prima di servirlo. Buon  appetito!
                                                          

Scusate, dimenticavo! Virtulmente vi offro una fetta di dolce e vi garantisco è molto buono e si nota un equilibrio tra i sapori.

Con questa ricetta partecipo al contest "Marmellata ... che passione" organizzato da Maria Cristina in collaborazione con Rigoni di Asiago.

giovedì 7 aprile 2011

Mini quiches con spinaci e stracchino


In seguito alla pubblicazione della mia ricetta, che aveva come protagonista la quiche con gli asparagi e i peperoni, ho ricevuto, da molte di voi, la richiesta di ulteriori informazioni e consigli per la realizzazione di questa torta un po' speciale. I punti da tenere in considerazione sono due: fare sempre cuocere il guscio della torta, fatto con la pasta brisèe o pasta sfoglia, altrimenti all'interno potrebbe rimanere molto umida. Per quanto riguarda il ripieno, che può essere di pesce, crostacei, verdura o altro, ricordarsi di farlo sempre addensare, per non rischiare di farlo debordare durante il taglio della quiche. La pasta brisèe si conserva tranquillamente in frigo per diversi giorni in frigorifero: basta avvolgerla nella carta trasparente. Per chi non ha tempo esiste in commercio sia la pasta brisèe che quella sfoglia, già pronta, sia fresca che congelata. Se volete qualche altra ricetta andate nel blog di Marcella, dove ha realizzato un contest, raccogliendo tantissime ricette, al quale partecipo anch'io con le mie mini quiches con gli spinaci e stracchino.


                                                            Ingredienti

                                                       gr.300 di pasta brisèe
                                                       gr.200 di spinaci lessati
                                                       2 cucchiaini d'olio
                                                       gr.100 di stracchino
                                                       gr.200 di panna
                                                       1 uovo e un tuorlo
                                                       un pizzico di noce moscata
                                                       sale e pepe

In una padella fare insaporire gli spinaci, già lessati, con un filo d'olio e un pizzico di sale e di pepe. Con una frusta elettrica sbattere l'uovo e il tuorlo con la panna, il sale, il pepe e lo stracchino, precedentemente lavorato. Stendere la pasta nei mini stampini e coprirla con la carta forno e i fagioli secchi e infornare per dieci minuti a 180°. Sfornare, togliere la carta e i pesi e infornare nuovamente per 10 minuti. Trascorso il tempo indicato, sfornare, ricoprire prima il fondo con gli spinaci e poi con la crema allo stracchino. Infornare e lasciare cuocere per altri 20 minuti. Appena cotte togliere le quiches dal forno, sformarle e posarle sulla grata. Solo molto buone calde, anche se a mio avviso quando sono tiepide si sente maggiormente il gusto delicato di tutti gli ingredienti, che nel loro insieme creano un equilibrio visivo e gustativo. 
                                                       


Con questa ricetta partecipo al contest di Marcella


mercoledì 6 aprile 2011

I garagoi in porchetta

Con mio grande entusiasmo ho deciso di partecipare ad un contest inerente ad un piatto tipico della mia regione e tra tante ricette quella che mi sembra più consona, sia per stagionalità che per tradizionalità e tipicità è la ricetta dei "garagoi in porchetta" I garagoli sono dei molluschi , dotati di una conchiglia a spirale, ornata di protuberanze allungate che prediligono i fondali sabbiosi e di qui il loro sapore intenso. Si narra che i viandanti passanti per le nostre zone, e più precisamente quelli che si fermavano a Marotta per una sosta, rimanessero molto soddisfatti nel mangiare i nostri garagoli, affermando di sentire l'odore del mare e il profumo dei fiori. Ed è dal 1948 che un gruppo di pescatori ha dato vita alla Sagra dei garagoi, per far conoscere Marotta e le sue peculiarità turistiche. cercando nel tempo di mantenere sapori e le tipicità della cucina marinara. Questa festa apre ufficialmente la stagione estiva, che coincide con l'apertura di bar, ristoranti e locali e  offre l'occasione per gustare questi molluschi di mare, abbondanti nella nostra fascia costiera. I pescatori e le cuoche sono abilissimi  nel prepararli e cucinarli; dopo averli "sbroccati" e puliti con procedimenti tradizionali, vengono cotti con ingredienti tipicamente mediterranei tra i quali l'olio extravergine, il vino bianco, il pomodoro e il finocchio selvatico. La "sbroccatura"  è un'operazione dove con una tenaglia si tolgono le protuberanze del guscio. In questo modo il mollusco, durante la cottura prende maggiormente il sugo e può essere mangiato più facilmente, portandolo alla bocca e aspirando fortemente. Tradizione vuole che ogni sette garagoli sia d'obbligo bere un bicchiere di buon vino.





Ingredienti

garagoli
olio
finocchio selvatico
passata di pomodoro
aglio
sale e pepe
vino bianco
scorza di limone

Dopo aver "sbroccato" e fatto spurgare per 2 giorni i garagoli, lessarli con un getto di acqua bollente. Preparare un soffritto di olio, aglio e finocchio selvatico, tritato finemente(mia nonna aggiungeva anche la perzichina, che coltivava gelosamente sul suo balcone, ma io non so che cosa sia: aiutatemi a
 scoprire il suo vero nome). Aggiungere i garagoli, aggiustare di sale e pepe e unire un bicchiere di vino bianco. Far insaporire e dopo dieci minuti aggiungere i bastoni del finocchio selvatico e la  la passata di pomodoro diluita con l'acqua. Fare bollire lentamente per circa 2 ore, fino a quando si sarà ristretto il sugo. Dieci minuti prima di togliere i garagoli dal fuoco unire una scorza di limone. Mi raccomando mangiateli caldissimi e se volete assaggiare quelli di Marotta venite a trovarci in occasine della sagra, così da poter giudicare. Buon appetito!
    


sabato 2 aprile 2011

Broderie suisse

Oggi non vi parlerò di cucina, ma di ricamo e più precisamente di un corso di broderie suisse. Questa è una tecnica molto antica, sicuramente usato dalle nostre nonne per ornare la loro dote di matrimonio.Solitamente si usa una stoffa a scacchettini rossa, gialla, verde; ma nonostante dia l'idea di una creazione rustica, il risultato finale è quello di un ricamo elegante. Il corso è stato realizzare da Rebecca di  http://cucicreando.blogspot.com/ , la quale ha avuto la pazienza di spiegare tutti i vari passaggi: e vi garantisco che il suo lavoro non è semplice. Oggi vi pubblico la realizzazione della prima tappa e ringrazio Rebecca che mi ha dato l'opportunità di creare questo tipo di ricamo.Nonostante questi siano ancora i primi punti, ho già in mente come utilizzare il ricamo. Non vi preoccupate ve lo mostrerò appena finito.
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