lunedì 28 marzo 2011

Scarola ai capperi e olive


 
Questo ultimo fine settimana è stato molto emozionante, perché ho incontrato una mia vecchia amica di scuola, originaria della Campania: Natalina. Era di passaggio nelle Marche ed ha deciso di fermarsi qualche giorno a Fano per visitare la mia città, visto che molto spesso gliene parlo descrivendone le sue bellezze. Debbo dire che sono stata fortunata, sia per la bellissima giornata di sole ma anche perché  la nostra città ha aderito all'iniziativa del FAI, regalandoci la possibilità di visitare luoghi abitualmente chiusi al pubblico. In questa giornata speciale il FAI ha cercato di avvicinare e coinvolgere il maggior numero di cittadini, facendoli partecipare in prima persona alla difesa delle nostre ricchezze, che spesso sono minacciate dalla mancanza di fondi e  dall'indifferenza. Sinceramente non sapevo di preciso quali fossero i siti aperti e quindi, insieme a Natalina, ho iniziato ha gironzolare per i vicolini del centro di Fano, che sono, a mio dire, molto suggestivi (di questo vi parlerò in altra occasione). Ad un certo punto abbiamo notato un gruppo di persone attorno a delle giovani ragazze che frequentano la Scuola  Media Secondaria di 1°grado "Giovanni Padalino"; avevano il cappellino verde, la spilla del FAI e un cartellino che le identificava come "apprendisti ciceroni". Sono state bravissime, ci hanno fatto vedere Palazzo Castracane e la Chiesa di San Leonardo.



 Palazzo Castracane venne fatto costruire verso la fine del XIV secolo, anche se purtroppo non esistono   tracce risalenti a quegli anni, a causa dei vari rifacimenti e del terrremoto del 1930. Non mi dilungo nei particolari, anzi vi invito a venire a Fano, per respirare quell'aria magica che avvolge la città; ma permettetemi solo un'anticipazione visiva dello stemma dei Castacane, un caratteristico cane rampante: questo motivo lo ritroviamo in altre zone del palazzo.

Dopo la visita allo scalone, alcune sale con bellissimi soffitti e la corte recentemente restaurata ci siamo incamminate verso la chiesa di San Leonardo, situata nel centro storico, lungo Via Cavour. "Domus dei et porta coeli" è l'epigrafe scolpita nel fregio del portale di pietra della chiesa. Per noi fanesi, questo è stato un luogo di preghiera per tanti anni, legato soprattutto alla figura di Don Achille, quindi credo che rientrarci dopo tanti anni sia stato un vero tuffo nel passato. Ma visto la particolarità e l'importanza di questa chiesa vi prometto che ve ne parlerò al più presto.
 Ormai si era fatto tardi, quindi abbiamo deciso di rientrare a casa e Natalina si è proposta di cucinare una specialità della sua regione: la scarola ai capperi e olive.


Ingredienti (per 4 persone)

kg 1 di scarola
gr.40 di olive nere denocciolate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
4 filetti di alici
1 spicchio d'agliio
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

In un tegame versare l'olio, fare appassire l'aglio e aggiungere la scarola, mondata, lavata e tagliata. Farla stufare per 10 minuti, mescolandola con un cucchiaio di legno. Insaporire con il sale e il pepe macinato da mulinello, aggiungendo se necessita un mestolo di acqua calda. Continuare la cottura, a fuoco  moderato e a tegame coperto, per altri 10 minuti. Aggiungere i capperi, le olive nere snocciolate e infine le alici a pezzetti. Mantecare dolcemente il tutto per alcuni minuti e servire la scarola calda. Debbo dire che questo piatto mi ricorda un viaggio a Caserta, quando in un ristorante mi hanno servito la scarola imbottita, senza dubbi un connubio di sapori, ricco ma equilibrato nonostante la varietà degli ingredienti (gli stessi usati da Natalina: capperi, alici e olive nere). Buon appetito! 



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